Nino Rota – Pezzi pianistici per bambini

PUBBLICATO DA RICORDI BMG- ED.139194

IL LAVORO DEL REVISORE MARIA GABRIELLA BASSI
Con questa revisione ho ripristinato le indicazioni del manoscritto rotiano dei 7 pezzi difficili, modificando necessariamente alcune soluzioni inserite nella passata edizione.Il confronto diretto con la scrittura rotiana a mio avviso non lascia dubbi sulle intenzioni del compositore e tuttavia, in ognuna di queste situazioni di parziale diversità rispetto alla precedente revisione, ho indicato in nota la vecchia versione  , in maniera da permettere una verifica reale di tali differenze.Ritengo perciò di aver finalmente evitato ogni manipolazione per rendere il testo aderente alle indicazioni dell’autore. Tutto ciò che è nel testo è conforme ai manoscritti originali .A fronte di ogni brano sono poi indicate le annotazioni dell’autore, mentre tutte le diteggiature o pedalizzazioni scritte da Rota in maniera specifica sono segnalate graficamente , così da poter sempre distinguere l’intervento di revisione laddove presente.
 Lo scopo è quello di guidare gli studenti alla fruizione dei brani attraverso un insieme di soluzioni tecniche mirate , per consentire loro di realizzare un’esecuzione che ne valorizzi al massimo la sostanza musicale. 
 
PEZZI PIANISTICI PER BAMBINI- Ed. Ricordi Bmg n.139194I “7 pezzi difficili per bambini”   – viaggio immaginifico nella fantasia di un giovane pianista – scritti tra il 1971 e il 1972 come bozzetti per le esercitazioni degli allievi del Conservatorio e pubblicati dieci anni più tardi dalle Edizioni Ricordi – sono i più rappresentativi di come Rota sia riuscito ad affiancare alla qualità intrinseca della sua musica , densa di immagini e di colori , la profonda conoscenza delle potenzialità   sviluppate e “in via di sviluppo ” che uno studente di pianoforte possiede in un determinato scorcio del suo percorso di studio.
Ippolito gioca” è dedicato al figlio del suo vecchio maestro ILDEBRANDO PIZZETTI nel 1930 , in occasione del Cinquantesimo compleanno di Pizzetti.Questo scoppiettante Allegro per pianoforte , dall’andamento scorrevole e frizzante , col suo incipit in forma di canone e la visualizzazione di “rincorsa” fra le due mani può riportare alla mente scene di caccia e inseguimenti, da eseguirsi quasi in un soffio e senza tregua.
Maliziosamente seducente poi il vero e proprio finale ,  delicato e grazioso in mezzopiano, quasi un galante inchino dei clowns alla fine del numero.
Si riproduce qui in miniatura quell’atmosfera circense tanto cara a Rota ( e alla coppia Rota – Fellini ) fatta di quegli equilibrismi e rovesci di fortuna che rendono il circo la camera del sogno per eccellenza.
 
NINO ROTA COMPOSITORE
Universalmente apprezzato per la meravigliosa musica da film che compone a partire degli Anni Trenta per i più grandi registi , è con Nino Rota che nasce in Italia la valorizzazione e la curiosità per la “colonna sonora” , locuzione fatalmente carica di   sfumature.
Partendo dal corrispondente inglese ‘soundtrack’ , il termine italiano – per uno di quegli strani incidenti che avvolgono di mistero i traslati semantici da una lingua all’altra – non si trasforma in “traccia(to)” ma è tradotto come “colonna sonora”, termine che impegna molto più intensamente il nostro immaginario, rimandandoci all’idea di una base su cui tutto trova fondamento e appoggio. Questo carattere è esattamente quello che la musica di Nino Rota ha instillato in ognuno dei quasi 150 film per i quali ha lavorato , tanto da fargli rifiutare anche collaborazioni eccellenti – come quella per il Barry Lindon di Kubrick – perchè quella “colonna” si sarebbe ridotta a collage e commento. Ed è un’eredità che dopo di lui i nostri compositori , da Morricone a Piovani ,   hanno fatto propria e che viene identificata nel mondo con la freschezza e l’immediatezza dell’inventiva melodica degli autori italiani di soundtracks. 

NINO ROTA E GLI ALLIEVI

Nino Rota fu fine conoscitore della realtà didattica. Prima docente e poi direttore, contribuì fattivamente all’organizzazione e alla crescita dei Conservatori italiani, come quello di Bari che diresse dal 1950 al 1977.

Rota fu un educatore vivace , pronto a costituire orchestre e spettacoli per coinvolgere gli allievi quali collaboratori attivi nella realizzazione dei progetti prodotti dall’Istituzione scolastica.